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Il criminologo Carmelo Lavorino indaga sull'omicidio di via Ceva
IL DELITTO E' stato ingaggiato dal legale D'Andrea

g.g.

Il killer di via Ceva, che è stato identificato dagli investigatori ed è indagato per omicidio ma che è tuttora latitante, può comunque contare su un pool difensivo di assoluto livello. Ad affiancare l'avvocato d'ufficio Ernesto D'Andrea - che, dopo la morte del tunisino di 22 anni Hafedh Ben Sallemi, è stato nominato per difendere il presunto omicida - ha infatti chiesto la collaborazione di un esperto criminologo del calibro del professor Carmelo Lavorino e dell'investigatore privato Dante Davalli, che da martedì hanno iniziato una serie di sopralluoghi in via Ceva per studiare il caso.
Ieri pomeriggio Lavorino, direttore tecnico dell'Anacip (associazione nazionale avvocati, consulenti tecnici e investigatori privati), è stato accompagnato sulla scena del delitto - avvenuto la sera del 4 marzo scorso - dagli investigatori e dal professor Paolo Romanini, che ha curato la perizia balistica per il sostituto procuratore Lucia Russo, che coordina le indagini.
Ma perché un criminologo di fama nazionale del calibro di Carmelo Lavorino, che in passato ha lavorato al caso di Cogne, al caso Pacciani e al delitto di Arce, ha deciso di accettare la proposta di Ernesto D'Andrea e di difendere una persona che non è nemmeno stata catturata, con il rischio di non essere nemmeno pagato?
«In primo luogo perché l'avvocato D'Andrea, attraverso Dante Davalli, ci ha contattato e chiesto l'intervento di un perito balistico - spiega Lavorino - Ho così deciso di interessarmi a un caso criminale che potrebbe fare storia nella casistica. Quasi sicuramente non beccheremo un euro, ma spesso e volentieri si lavora per la gloria e il gioco della giustizia è di dare il meglio di sé. Si è creato un pool di difesa che ha qualità e caratteristiche tecniche da non sottovalutare: daremo spinta e la nostra collaborazione alle attività di indagine e agli inquirenti perché stiamo tutti dalla stessa parte: ovvero dalla parte della giustizia».
La difesa del marocchino di 26 anni, accusato di aver ucciso Hafedh Ben Sallemi, rappresenta un'esperienza nuova per Lavorino: «Mi trovo un po' in imbarazzo tecnico - spiega - perché di solito difendo i presunti innocenti o collaboro con le procure per trovare il vero colpevole di un delitto. In questo caso, al contrario, sono dalla parte del presunto colpevole».
Il primo passo del criminologo è stato quello di contattare il professor Paolo Romanini, scelto dalla procura per la perizia balistica: «L'ho chiamato al telefono e, prima dell'incontro di ieri pomeriggio in via Ceva, abbiamo fatto una bella chiacchierata. Come detto, siamo tutti dalla parte della giustizia».