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Perizia per spiegare la morte di Chiara

 CASTELLARANO. Un fascicolo aperto, al momento contro ignoti, per omicidio colposo. E l’attesa per una perizia che dovrà rispondere a tutti gli interrogativi ancora aperti sulle condizioni di quella strada e le responsabilità per la cura della medesima. Con la famiglia che ha incaricato un avvocato di rappresentarli, in quanto parte offesa. Sono queste le ultime novità sulla morte di Chiara Maffei, rimasta uccisa a 19 anni nell’incidente di sabato scorso al Muraglione, annegata nelle acque del fiume Secchia.
 A quattro giorni dall’addio, celebrato nella chiesa di Roteglia la mattina della vigilia di Natale, l’esigenza dei genitori e dei parenti di Chiara è sempre più quella di fare chiarezza sull’incidente costato la vita alla giovane. E’ accaduto la stessa notte in cui Chiara stava festeggiando con gli amici il suo diciannovesimo compleanno.
 La famiglia Maffei ha incaricato come rappresentante l’avvocato Marco Fornaciari. E già martedì, in procura, saranno conferiti gli incarichi per la perizia voluta dal pm Katia Marino, titolare dell’inchiesta: per la procura sarà il professor Dante Davalli, mentre la famiglia ha scelto come perito di parte il professor Giorgio Mazza.
 Il loro lavoro servirà per andare a verificare le condizioni della strada in cui l’incidente si è consumato: la pista ghiaiata che corre a fianco del fiume, utilizzata dai mezzi di lavoro diretti alle cave, ma nei fatti accessibile anche dagli altri veicoli. Le verifiche potrebbero riguardare anche i contratti di escavazione, per accertare quali condizioni fossero indicate a proposito della tenuta e dell’apertura stessa della strada. Così come sono possibili simulazioni dell’incidente, in condizioni di luce compatibili con quella della notte in cui si è consumata la tragedia.
 Sono attese risposte importanti. Che dovranno, finalmente, fare luce sulla dinamica dell’incidente.
 Al momento, non sono stati inviati avvisi di garanzia. E’ possibile che ciò avvenga alla fine di questi accertamenti.
 L’accesso a quello stradello, dicono in paese, si trova vicino a un ristorante. Tutti nella zona sanno quanto fosse frequentata, in particolare dalle coppiette. Perché, allora, era rimasta aperta nonostante i pericoli?