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LA CRIMINALITA’ CONTRO I MINORI SI COMBATTE ANCHE CON UN CORSO

novembre 25th, 2003 | Commenti disabilitati Docenti di rango fra cui il criminologo Lavorino analizzano il delitto di Cogne SOLIERA (Suléra) – In Italia è il primo progetto del genere che è già in stato di perfetta esecuzione e che marcia a gonfie vele. Si tratta del progetto “Pollicino”, un corso per i Vigili Urbani e le Forze dell’Ordine contro la cosìddetta “Pedocriminalità” alias “la criminalità contro il minore”, organizzato dal comune di Soliera in provincia di Modena e dall’associazione Onlus La Caramella Buona di Reggio Emilia. Il corso è co-finanziato dalla Regione Emilia – Romagna e mira a fornire strumenti utili di investigazione analitica e criminale ai partecipanti e, contemporaneamente, vuole insegnare ai genitori, agli operatori sociali di controllo ed agli insegnanti a riconoscere qualunque aspetto del fenomeno criminale da combattere. Il corso ha avuto un successo insperato perché ha travalicato i confini provinciali e regionali sino ad avere nel gruppo dei docenti nomi di calibro nazionale e dibattere su casi di interesse nazionale. Fra i vari docenti sono intervenuti il criminologo Carmelo Lavorino direttore dell’ANACIP (Associazione Nazionale Avvocati Consulenti Tecnici Investigatori Privati) che, fra l’altro, ha tenuto presso il cinema Italia di Soliera un incontro con la cittadinanza per discutere sull’omicidio di Samuele Lorenzi in Cogne. L’incontro era moderato da un noto giornalista investigativo della regione che aveva già condotto indagini sul cosiddetto “mostro di Modena” Pier Luigi Salinaro della Gazzetta di Modena. Lavorino si è presentato con alcuni esperti e consulenti che hanno lavorato con lui sul caso di Cogne, fra cui Dante Davalli investigatore di Reggio Emilia, Emilio Luchetta e Leandro Scocco consulenti di Porto Recanati, ed ha rappresentato lo stato dei suoi lavori sul caso: «Attualmente propendiamo sull’ipotesi che l’intrusione in casa dei Lorenzi sia del tipo organizzata e premeditata e che l’omicidio sia del tipo d’impeto in quanto il bambino era dove l’assassino non pensava che fosse, cioè, sul letto dei genitori. Riteniamo anche che diversi testimoni non sono stati utilizzati e spremuti a dovere, perché chi era a poche decine di metri dalla casa dei Lorenzi e ben svegli avrebbero pur dovuto vedere o notare o sentire qualcosa di speciale che invece non hanno saputo rappresentare ai chi li interrogava. Siamo altresì convinti che l’assassino avesse il doppione delle chiavi dei Lorenzi e che avesse organizzato una vendetta contro i Lorenzi, sfociata nell’omicidio». Nella sua lezione al corso anti-pedocriminalità Carmelo Lavorino e i suoi tre esperti si sono soffermati sulle sedici forme di criminalità ai danni dei bambini e dei minori, fra cui la violenza fisica, le percosse e le torture; l’abuso sessuale; l’incuria fisica, il maltrattamento e l’incuria emozionale; la vendita ambulante, l’accattonaggio e lo spaccio di stupefacenti; l’uso dei minori per effettuare rapine, furti, borseggi e intrusioni ladronesche; prostituzione, pornografia, traffico di organi e schiavitù, mercificazioni di minori. L’interesse di Lavorino si è poi concentrato sugli omicidi ai danni dei minori analizzandone i modus operandi, i vari profili criminali e le relative scene del crimine. Gli esperti di sicurezza Luchetta e Scocco hanno relazionato, particolarmente, sulla pedofilia via Internet, sull’uso dei computer e sulla cosiddetta “cyberpedocriminalità”. Il corso antipedocriminalità ha sinora visto le docenze dell’avvocato veneziano Domenico Carponi Schittar, lo psicoterapeuta ed esperto della cosiddetta “macchina della verità” Giorgio Gagliardi, le psicologhe Giovanna Sasdelli Donatella Mereu, l’esperto di informatica Michele Gandolfi, l’ispettore della Polizia di Stato Marco Barbieri e gli interventi del presidente della Caramella buona Roberto Mirabile e del sindaco di Soliera Davide Baruffi.