Dicono di noi

«Nostro figlio ucciso da un incosciente»

CASTELLARANO. Sono passati 50 giorni dall’incidente nel quale è morto il 15enne Manuel Mondioli. Giorni trascorsi dai familiari a ricostruire le memorie del ragazzo, raccogliere appunti, fotografie, videocassette: «Viviamo continuamente per Manuel; lo sentiamo sempre con noi», dice il padre Mauro. «Si piange tutti i giorni e si va al cimitero tre volte al giorno», aggiunge la mamma, Marina Cannoni. «L’importante è Manuel. Che la colpa dell’incidente non sia sua è evidente», segue la sorella Katiuscia. Parlano come se fossero una persona sola i familiari del ragazzino, la cui morte, il 27 maggio, ha sconvolto l’intera comunità di Roteglia. Lo fanno perché accanto al dolore irrimediabile per il lutto se ne è aggiunto un altro contro il quale, quello sì, sentono di potere fare qualcosa: «Si sono sparse in paese voci isolate sulla condotta di guida di Manuel», ha spiegato l’avvocato della famiglia Nino Ruffini. «Dicono che Manuel fosse al telefonino mentre guidava o guardava da un altra parte», continua la mamma, che tutti chiamano Maria. «La famiglia non può tollerare che il ricordo di Manuel venga offeso a questo modo», aggiunge l’avvocato. «Vogliamo ricordarlo come era: un ragazzo prudente, che andava bene a scuola e impegnato», aggiungono i genitori e la sorella; insieme hanno scritto una lettera per difendere Manuel (pubblicata a fianco). La stanza di Manuel intanto è rimasta come l’aveva lasciata lui, quel terribile sabato. Dopo avere studiato biologia, era uscito per raggiungere gli amici nel centro di Roteglia, dove abitava da qualche anno con la famiglia, il papà, un imprenditore di 48 anni, e la mamma, di 45. In via Farini, davanti ai tanti giovani che lo aspettavano, l’incidente: Manuel è stato centrato da un’auto in retromarcia, guidata dal 19enne Alessandro Telani. «Il 25 agosto - annuncia Katiuscia, 25 anni - Manuel avrebbe compiuto 16 anni. Alle 20,30 a Cerredolo ci sarà una messa per lui». C’è da giurare che parteciperanno in tanti, soprattutto giovanissimi: non stanno facendo mancare il loro affetto alla famiglia. LE INDAGINI. Ieri il legale dei Mondioli ha annunciato che la famiglia si costituirà parte civile. «Abbiamo massima fiducia nell’operato della Procura - dice Ruffini - Le nostre indagini sono di supporto e confermeranno una dinamica già chiara. Possiamo dimostrare, anche a fronte delle testimonianze, la responsabilità penale di Telani». Il perito nominato dal pm Valentina Salvi, Giancarlo Spaggiari, è al lavoro per accertamenti tecnici sulla dinamica. Con lui anche i periti Nino Turci, per i Mondioli, e Dante Davalli, per la difesa.